Il caldo di questa estate, particolarmente intenso, e le scarsità di piogge mettono a dura prova non solo i devoti durante il servizio in campagna ma, soprattutto, le coltivazioni e le giovani piante trapiantate negli ultimi mesi. L’acqua, ovviamente, risulta essenziale per preservare l’integrità delle piante e il nuovo pozzo da poco funzionante sta svolgendo una attività davvero essenziale. Inoltre, aver fatto una buona pacciamatura non solo nell’orto ma anche alla base delle giovani piante, ha giocato un ruolo importante in quanto crea e mantiene per un certo periodo di tempo uno ambiente umido nel sottosuolo. Una delle piante che resiste bene anche a questi caldi è la lavanda. Trapiantata l’hanno scorso, quest’anno ha fatto una bellissima fioritura e la raccolta dei suoi fiori dal profumo intensissimo è stato un momento di grande gioia per le devote di Prabhupada desh. Il suo profumo così intenso aiuta ad alleviare lo stress dando aroma e calma al corpo a alla mente. Le nuove piantine di lavanda, invece, hanno bisogno di più tempo e di più attenzione. Sono ancora piccole ma coraggiose nell’affrontare queste elevate temperature.
Per la grazia di Krishna, la raccolta dei frutti di Madre Terra non è mancata per questo periodo dell’anno. I devoti hanno ultimato la raccolta delle patate e con grande gioia siamo riusciti a mettere da parte una trentina di cassette. Gli albicocchi sono stati molto generosi così come amoli rossi, amoli gialli e susine gialle non sono mancati. Tutti questi doni vengono utilizzati per le preparazioni del Prasada e del Mahaprasada e poi date in distribuzione alla comunità e agli ospiti che vengono a visitare Prabhupada desh. Ogni frutto ha il suo periodo di maturazione e tanto altro deve essere raccolto. Così nei rami possiamo veder crescere fichi ancora verdi, mele e pere cotogne, uva e mele, mandorle e nocciole. Tutto è perfettamente coordinato e di questo ne abbiamo conferma anche nel Capitolo 5 dello Srimad Bhagavatam dovè è riportato un bellissimo discorso tra Maitreya, il grande saggio dalla conoscenza infinita, e Vidura, zio dei Pandava e perfetto devoto del Signore. Nella spiegazione del verso, Srila Prabhupada commenta dicendo “ (...) Credere che la natura materiale abbia una sua indipendenza è come credere di poter estrarre del latte dalle appendici carnose a forma di mammelle che pendono dal collo della capra. Il Signore è indipendente e libero dal desiderio. (...) Gli universi materiali sono completi in sé stessi e non vi manca niente per assicurare il mantenimento degli esseri. Ma a causa della loro scarsa conoscenza, i materialisti si preoccupano non appena la popolazione terreste sembra aumentare; non sanno che quando un essere appare sulla superficie della Terra, il suo sostentamento è immediatamente assicurato dal Signore. Le altre specie viventi, che sono molto più numerose degli uomini, non si preoccupano mai del loro mantenimento, eppure è raro vederli morire di fame. Solo l’uomo si preoccupa del suo cibo, e per smascherare i suoi errori nel modo di governare adduce come scusa la sovrappopolazione. Se c’è una mancanza in questo mondo, è la mancanza della coscienza di Dio, altrimenti, per la grazia del Signore, non manca nulla.”
